Varietà
Il panorama varietale della coltura è limitato
sostanzialmente a tre cultivar che differiscono per la
colorazione del frutto: gialla (Sulfarina), bianca
(Muscaredda) e rossa (Sanguigna).
Quando si trova al supermercato?
Il mese dei fichi d’India è tipicamente settembre; i
primi vengono raccolti alla fine di agosto, ma le
specie più tardive arrivano anche a maturare a
novembre.
In cucina
I fichi d’India al naturale sono un ingrediente perfetto per impreziosire una fresca insalata di arance,
olive e formaggio, oppure per preparare una dolcissima insalata di frutta da servire a fine pasto o
come spuntino pomeridiano. Ma i fichi d’India sono un ingrediente con cui sbizzarrirsi anche ai
fornelli. Ad esempio le bucce possono diventare delle chips (sfoglie). Private delle spine e tagliate a
listarelle, potrai impanarle con uovo e pangrattato e friggerle. Un pezzo del frutto avvolto in una fetta
di speck può diventare uno sfizioso finger food dal sapore esotico. Il succo di fico d’India può essere
anche utilizzato per preparare un gustoso risotto.
Dove cresce?
La pianta, originaria del Messico, arrivò in
Europa nel 1493 con il rientro della
spedizione di Cristoforo Colombo, che era
però convinto di essere di ritorno dall’India.
In Italia si trova in Sicilia e nelle sue isole
minori e nel meridione della penisola, dove si
è ambientata molto bene.
Com’è il frutto?
Il peso di questo frutto può variare da 150 a
400 grammi. Il colore del fico varia a seconda
delle varietà. A seconda del periodo in cui
nasce, varia anche la forma. I primi fichi d’India sono tondeggianti, quelli più tardivi hanno una forma
allungata e peduncolata.
Che gusto ha?
Decisamente dolce e pastoso, richiede molta abilità per essere sbucciato.
Quali sono le sue proprietà nutritive?
Il fico d’india è un frutto mediamente energetico, che apporta una discreta quantità di fruttosio
(carboidrato semplice) e buone porzioni di fibra, sali minerali e vitamine del gruppo B. I fichi
d’India vantano anche un ottimo contenuto di minerali, in particolare magnesio, potassio, selenio
e zinco che sono degli ottimi alleati a tavola per contrastare gli stati di stanchezza.
Fanno bene al cuore
I fichi d’India consumati in una dieta sana ed equilibrata contribuiscono ad avere una salute di ferro.
La polpa di questo frutto è ricchissima di carotenoidi, antiossidanti che favoriscono il colesterolo
“buono” (HDL), contrastando pressione alta e trigliceridi. A questi si aggiungono anche l’acido
ascorbico, i tocoferoli e la quercetina, che insieme alla luteina e alle fibre, promuovono la corretta
circolazione del sangue. I flavonoidi di cui è ricco questo frutto inoltre grazie alla loro azione
altamente protettiva aiutano a difendere la salute del sistema cardiovascolare e ad abbassare
l’incidenza di disturbi e malattie, tra cui l’infarto.
Curiosità
La coltivazione dei fichi d’India riceve nomi diversi a seconda del paese in cui si trovano, riflettendo
la ricchezza linguistica e culturale associata a questa coltura da frutto. In Messico la pianta è
conosciuta come “nopal” e il frutto come “tuna”, se è dolce, o “xoconostle”, se è aspro.
Per saperne ancora di più
Gli Aztechi la veneravano come una pianta divina. Dai suoi frutti si ricavava una bevanda alcolica per le cerimonie religiose.